giovedì 11 giugno 2009

La Torre Civica






NARRAZIONE: dalla Torre Rossa alla Torre Civica
A Venezia, al Guggenheim, abbiamo ammirato la Torre Rossa di De Chirico: che misteriosa!Ci siamo guardati intorno nel nostro paesello e abbiamo visto, proprio nella piazza principale: la Torre Civica bella, antica e misteriosa!Dalla sua sommità, ogni quarto d’ora ci elargisce i suoi rintocchi gravi e acuti.Come funzionerà quell’orologio? Chi sarà il custode che ne sistema l’ingranaggio? Eccoci pronti per svelare l’arcano segreto!Tutti in visita!!!Che angusto ingresso! Il signor Erminio ci spiega la storia di questa torre costruita prima del XIII secolo. Saliamo per le ripide scale, attenti, ogni passo può essere fatale! Prima rampa, seconda rampa, terza rampa, quarta rampa, evviva siamo arrivati quasi in cima. Siamo sul piano degli ingranaggi dell’orologio, il signor Erminio ci insegna a caricarlo!TOC! TOC! TOC! TOC! TOC! TOC! TOC! TOC! TOC! TOC! Dieci rintocchi ci fanno ammutolire, la campana longobarda sopra di noi scandisce il tempo e attira i nostri sguardi, alla fine dei rintocchi… ci appare un fantasma: il fantasma Furbino!!!Che ci racconta la sua storia: una volta il fantasma Furbino era il guardiano della Torre Stregata.La Torre era alta trenta metri; costruita con pesanti blocchi di pietra di colore nero.Per salire c’era un passaggio segreto, che nessuno conosceva. C’erano cinque piani con scale arrugginite e pericolose perché erano strette e piene di buchi.Al quarto piano c’era il meccanismo dell’orologio, ogni quarantotto ore il fantasma Furbino lo andava a ricaricare.Nel quinto ed ultimo piano c’erano mostruose campane a forma di ragno imprigionate da tantissime ragnatele.Un brutto giorno venne rubato il pezzo principale del meccanismo che faceva muovere l’orologio.Furbino, disperato, mise a soqquadro tutta la torre per cercare il pezzo mancante, ma non lo trovò: i ladri avevano provocato un danno che non riusciva a riparare.Un raggio di luce penetra attraverso il quadrante dell’orologio e illumina Furbino che si dilegua in un baleno!Il signor Erminio ci dice di salire all’ultimo piano ma attenzione!!! La scala è sempre più ripida, il passaggio sempre più disagevole, ma eccoci arrivati! Che meraviglia!!! La città è sotto di noi, il sole la illumina, ad ovest si vedono i colli Euganei, il canale Bisatto…e sopra di noi la campana longobarda con i martelletti che ricominciano a suonare: TOC! TOC!... “quarto per quarto l’ora cade dalle torri…” così recitava il poeta Giorgio Caproni. Forse Furbino è riuscito ad aggiustare il meccanismo!!! Meno male, altrimenti Monselice sarebbe stata senza orologio, un vero peccato!!!

domenica 19 aprile 2009

Emozioni in parole: queste sono le emozioni che le scatole hanno suscitato nei bambini





Ho creato una scatola con dentro un paesaggio che rappresenta una notte di neve e gli animali che giocano per evidenziare la mia passione sia per la neve sia per gli animali. Se la guardo mi sembra un paesaggio vero, e questo mi mette gioia.





Mi piace perché è una scatola con disegnato il “POLO NORD” . Il polo è un ambiente naturale della terra!
“ NEVICATA D’ ARGENTO” esprime una bellissima emozione di felicità e tranquillità, è per questo che l’ ho costruito.




A me il mare piace tantissimo per questo ho scelto come riferimento il mare. La cosa più divertente è l’ isola perchè fa come da sfondo. Guardando la scatola mi viene in mente quando mi tuffavo tra le onde per questo l’ho soprannominata scatola dei ricordi.

E stato divertentissimo fare questa scatola, mi ispira il mare, l’ estate e i pirati.


Ho fatto questo disegno perché mi piacciono i Caraibi, mi diverto a nuotare, soprattutto con la mia amica.


Ho costruito un acquario per i miei pesci: fuori è ricoperto di carta rossa e d’oro! Ma è dentro la vera sorpresa! Ci sono le onde: prima una media, poi una piccola e infine la grande e il polpo è sospeso nel vuoto!!! E la manta è attaccata al lato della scatola.

Mi sono divertita molto a fare il lavoro della scatola e quando sono arrivata a casa ero felice di farla vedere a mia mamma e a mio papà.

Mi è piaciuta la mia moto perché sembrava una moto in viaggio, con delle nuvole sembrava una meravigliosa scatola, che veniva dal fuoco e dalle montagne.

Questa Ferrari esprime la velocità : perché resta sempre in autostrada e così si può allenare ad andare veloce.

La stanza del telefono è una delle mie opere preferite! All’inizio era solo una scatola da scarpe, poi fuori è diventata la scatola delle meraviglie; dentro la scatola del mistero!!!!


Pensare al mare mi fa stare bene: al mare mi diverto molto con la mia migliore amica!!!

La mia scatola parla di una ragazza che si sposa: questo momento è bello e mi emoziona!!!

domenica 12 aprile 2009

COME REALIZZARE UNA SCATOLA


Realizzare una scatola BELLA come contenitore di un giocattolo speciale,

utilizzando materiali poveri

allestendo all'interno un ambiente adatto ad inserirel'oggetto scelto

trasformandola con la fantasia in qualcosa di meraviglioso!!!